Lavorazione

Una partita di corallo grezzo è per sua natura un insieme di rami eterogenei, prima di iniziare la lavorazione dunque è necessaria un’ accurata selezione la quale assume un ruolo fondamentale ai fini produttivi in quanto “ Il corallo non può essere tagliato come vogliamo noi ma siamo noi a dover tagliare il corallo come vuole lui ” questo vuol dire che il nostro campo decisionale è strettamente limitato.
Dopo aver esaminato le caratteristiche peculiari di ogni singolo pezzo lo si raggruppa in lotti più omogenei in modo da poterlo destinare alla “ Tagliatura ”.
 
La lavorazione del corallo si divide sostanzialmente in due tipi:
• Incisione o lavorazione artistica per produrre miniature a rilievo raffiguranti scene o soggetti di vario genere.
• Liscio o lavorazione tecnica (detta anche arte nobile) per produrre pezzi con superfici lisce tipo cabochon o pallini per confezionare collane, orecchini, anelli, spille ecc, ecc.
 
Entrambe iniziano con lo stesso processo produttivo e cioè il “taglio” effettuato con un macchinario (detto rotino) avente una lama diamantata sottilissima a forma di disco con la quale tagliare i rami, mediante questo processo, il tronco di corallo viene sezionato in modo da ottenere una  "pre-forma" la quale successivamente verrà "sgrossata" con una macchina "molatrice" avente delle mole diamantate o di carborandum con le quali si elimineranno le imperfezioni e si darà la forma prestabilita.
Nel caso in cui la qualità del corallo risulti variegata o imperfetta, allora lo si destinerà all' incisione che avverrà mediante l' ausilio di manipoli a motore o di "bulini", se invece la qualità del pezzo sarà uniforme allora lo si destinerà alla produzione di prodotti "lisci" per la cui lavorazione si eseguiranno due procedimenti diversi a seconda del taglio da effettuare: Pallini o altri pezzi sciolti.
Nel caso in cui la produzione da eseguire sia quella dei pallini, dopo aver dato loro una forma approssimativamente sferica con la "mola", il taglio viene perfezionato mediante la "rociatura" con un altro macchinario detto "macchina dei pallini", se la produzione da eseguire invece è quella di altri prodotti "sciolti" come ad es. cabochon o bottoni, dopo aver dato loro una forma iniziale con la "mola", successivamente vengono attaccati su dei fusetti di legno con i quali vengono fatti girare o "rociare" velocemente sulla mola per levigarne la superficie e  precisarne ulteriormente il taglio.
Dopo queste fasi sostanzialmente manuali si effettua una ulteriore levigatura dei pezzi facendoli girare per diverse ore in un barilotto ottagonale detto "buratto" con delle scaglie o frantumi di corallo e pomice, successivamente i pezzi vengono bucati con dei trapani orizzontali o verticali e poi vengono lucidati con spazzole di peltro o sempre nel buratto con saponi neutri particolari ed una sostanza chimica chiamata "polimento".